Riapparizioni senza propositi

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Lo so che probabilmente avevo fatto un paio di promesse tipo "scriverò un sacco, sarò costante", ma una persona che dice cose del genere è naturalmente portata a non rispettarle, altrimenti non le scriverebbe. Find logic. Visto che oggi mi ero ripromessa di studiare procedura civile, mi son messa ad aggiornare il blog, ma sempre dopo aver visto quasi tutti gli episodi della terza stagione di Lovesick. Se vi state chiedendo cosa sia Lovesick, sappiate che è una serie che potete comodamente trovare su Netflix, è molto carina, la colonna sonora è praticamente la playlist dei miei preferiti su Spotify (ed è qui se la volete ascoltare) e gli episodi durano circa venti minuti, quindi, se siete persone con una vita, potete infilare un episodio facilmente in pausa pranzo e cose da gente impegnata. Io ovviamente ho fatto un parziale binge watching e ho visto per adesso solo quattro episodi.
Sto diventando grande e matura, sto per fare 27 anni, dopo tutto. Che paura, che ansia, che peso. Seppure io di solito rompa al prossimo che il tempo è solo una nostra invenzione, che non cambia nulla tra i 26 e i 27 anni, il mio compleanno è il giorno che mi ricorda che fino a quel momento non sono ancora diventata la persona che avrei voluto essere in questo momento della mia esistenza e quindi ansietta. Come se tutto ciò non bastasse, mia madre rincara la dose con cose tipo "Io alla tua età avevo già questo, quello ecc ecc", ma ho imparato a rispondere e reagire pensando che anche il contesto in cui sto vivendo i miei quasi 27 anni è diverso, che prima certe cose erano un po' meno complicate, che le persone sono diverse e che non tutti in quella fase della vita fanno le stesse cose. Penso tanto, rendo a me stessa complicate le cose più facili e naturali e forse neanche volendo riuscirei a essere come "si dovrebbe essere", concetto che già di suo è una cagata, ma il mondo in cui siamo capitati si fonda un po' su questo genere di aspettative. Ho capito una cosa, anche se non so ancora metterla in pratica, ovvero non dovrei prendere la disapprovazione degli altri come un fallimento personale, se gli altri avevano alcune aspettative su quello che avrei fatto o sarei diventata non è un mio problema. Quello di cui dovrei preoccuparmi è se sto facendo bene, ma secondo il mio punto di vista. Il problemone è che sono la mia più grande critica, ma supereremo anche questa cosa, nel 2040. Comunque, come sempre non ho nessun buon proposito vero per il 2018, finirò l'università e cambierò città, andrò a molti concerti e sicuramente sarò in un costante stato di nervosismo perché dovrò portare a compimento tutte le materie demmerda che mi sono rimaste, ma spero in qualche modo di farcela, di non appiattirmi, di prendere quello che voglio, di non aspettare il momento giusto, perché altrimenti, conoscendomi, potrei aspettare altri mille anni. Il momento giusto non esiste, ci hanno sempre preso per il culo. Da buona paracula spero anche di aggiornare più spesso questo coso un po' inutile, più che altro perché non voglio più tornare ad essere una che non ha più niente da raccontare. Buon anno, un po' in ritardo.