3 cose da non dire mai a un introverso

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Le canzoni dei Ministri mi ispirano post, mi dispiace, lamentatevi con loro. Salve, oggi la vostra sfigata preferita vi parlerà di quanto sia fantastico essere introversi. Ebbene sì, nonostante parolacce a profusione e logorrea, io faccio parte di questo fantastico gruppo di persone che hanno l'ansia da prestazione anche prima di chiamare il numero con la voce preregistrata della Vodafone, perché "e se poi devo parlare con un operatore?" .
Purtroppo il magico mondo di noi scemuniti comporta dei veri limiti nella vita di tutti i giorni, limiti che, per quanto mi riguarda, vanno via via diminuendo con l'età. Se penso me a 14-16 anni, in cui mi vergognavo di qualsiasi cosa, e penso ad adesso, beh, il miglioramento c'è, ma tante cose che per la maggior parte delle persone sono normali, per me sono cose che generano momenti di ansia e ore di preparazione mentale. Se devo fare la spesa all'ultimo minuto comincio con il pippone mentale da psicolabile "Oddio, ma perché devo mangiare? Proprio oggi che sono orribile! Sì, dai, forse è meglio se divento melariana e mi cibo solo di mele, che quelle sono in frigo" e cose del genere, per fortuna se me la penso qualche oretta prima, riesco a evitare questi pensieri da deficiente. Per voi gggente estroversa tutto questo è da immediata segnalazione alle autorità competenti, ma lasciatemi spiegare quello che ho capito in questi anni di esperienza.

1 - "MA NON FARE L'ESAGERATO!"
In 25 anni questa frase l'ho sentita mille volte per colpa vostra. Sì, per colpa vostra che non ce la fate, proprio non riuscite a capire come stiamo, semplicemente perché voi non siete mai stati così e non avete idea dei processi che la nostra psiche scemunita mette in atto. La mia famiglia ormai si è rassegnata e capisce, la mia migliore amica c'era già arrivata quando facevamo la seconda media e dicevo a lei di chiedere alla prof se potevamo andare alla toilette, il mio ragazzo l'ha capito nel momento in cui mi ha visto, ma per il resto è tutto un "ma non fare l'esagerata!", "che problemi ti da?" e amenità affini, perché - giustamente - per il resto del mondo non ci si dovrebbe vergognare a chiedere una busta in più al supermercato o dove diamine sia (perché dai, non lo trova mai nessuno!) il sale.

2 - "SEI UN'ASOCIALE!"
No, se non voglio venire alla mega festa tamarra yeah yeah è, oltre che per la musica discutibile, perché io mi imparanoio, perché non ballo perché mi imparanoio e poi mi ri-imparanoio perché non ballo perché mi imparanoio.  Vogliamo parlare anche del fatto che non riesco a parlare a gente che non conosco senza un'adeguata analisi delle persone che ho davanti? O è meglio sottolineare il fatto che alle feste con la musica altissima non riesco ad ascoltare nulla perché sento poco, autoescludendomi o facendo figure demmerda perché capisco coglioni per lampioni? Ecco, non ne vogliamo parlare.



3 - "PROGRAMMI TROPPO LE COSE"

E' vero, purtroppo. Questa è un'amara verità che però da sempre ai nervi, quindi evitate di rinfacciare ad un introverso che è troppo organizzato e programma tanto. Il mio ragazzo l'ha fatto quando ho organizzato per filo e per segno il nostro primo viaggio all'estero e io ovviamente non smetto di rinfacciarglielo da quasi 2 anni. Ve lo spiego: vogliamo sapere cosa accadrà, in linea generale, per essere pronti e non doverci vergognare, per motivi esistenti solo nella nostra testa, per qualcosa. Nel caso specifico del viaggio è un discorso che riguarda più il fattore "non dover comunicare più di quanto io sia pronta a fare con le persone". Per fortuna raramente i miei programmi vengono rispettati e riesco a godermi la vita un po' come le persone senza perenne ansia e paranoia. (Comunque i miei itinerari di viaggio rimangono i migliori dell'universo... Ecco, presto vi parlerò del viaggio recente a Dublino)

Scherzi e scemenze a parte, la vita di un introverso è un pochino più complicata di quelle dei comuni mortali, solo ed esclusivamente per colpa delle nostre teste che ci autoimpongono limiti stupidi, paranoie inutili e vocine che ci dicono continuamente che non siamo adeguati. Il tempo da soli, le passioni di tipo individuale e il silenzio sono solo alcuni degli esempi che mi vengono in mente per farvi capire che il vostro amico scemunito non ha qualcosa contro di voi, ma ha bisogno del suo spazietto. Spronatelo, fatelo crescere un pochino e rassicuratelo, perché è così che si conquista un introverso, facendogli capire che è più di quanto possa credere e dicendogli che è ok se stasera non vuole uscire di casa per sfondarsi di patatine rustiche e Netflix.