The stalk side of the Prugn

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Nel post precedente vi avevo tediato con il racconto delle mie semi-vacanze, ma, come anticipato, il mio viaggio si è concluso con un incontro inaspettato. Ero sul treno del ritorno, ancora ferma a Termini, e di fronte a me si siede un ragazzo di nazionalità indefinita, carino, con due borse di cui una piccola con dentro solo un liquore. Ovviamente lo so perché era aperta e me ne sono accorta subito, non pensate male. Come d'abitudine (per le persone dementi e infantili, come me) comincio a dire cretinate, non sfottendolo, ma quasi, insieme alla mia fedele compagna di ipercritica, Giulia. Forte del fatto che il tipo avesse le cuffie e avendo la certezza che non fosse italiano mi sono letteralmente sbizzarrita, soprattutto dopo aver visto che leggeva "Padri e figli" di Turgenev nella versione originale. Non mi sembrava russo, però l'avevo già soprannominato "il russo". Lui, probabilmente, mi avrà rinominata "la cogliona", perché? Perché non è russo, perché vive in Italia da mesi, perché sono cretina. Il succo è che come un'undicenne ho fatto la cerebrolesa davanti ad un ragazzo che reputo figo e che poi ho scoperto essere anche interessante. Quando il viaggio stava per concludersi, non ricordo perché, ha cominciato a parlare con me e Giulia. Vi evito i miei monologhi interiori sul voler morire per via della figura demmerda, ma lui non sembrava turbato, forse perché fa il volontario e comprende i casi umani come me. Ha sganciato la sua storia come una bomba, così, in poco tempo. Ha parlato di Istanbul, dove è nato e cresciuto, di essersi trasferito in Italia in un paesino del Veneto dove dice di vivere meglio, che nella sua città natale c'era troppa gente e di come questo non gli piacesse, che scendeva agli inferi (= era in Terronia perché) e che lo aspettava un campo estivo di volontari e via così. Tutto ciò senza presentarci o nulla, abbiamo parlato perfino di quanti turisti (non) ci siano nella mia città. La sera, dopo essere scesa dal treno e averlo salutato, lasciandolo al suo destino aspettando uno sconosciuto che doveva recuperarlo in stazione, son tornata a casa e c'ho riflettuto su. MA CHE CAZZONA SEI GIORGIA? Ok, dopo questo ho pensato che avremmo potuto almeno presentarci, ma niente, il mio cervello connette solo davanti ad un barattolo di nutella, è conclamato. Il giorno dopo, complice la nullafacenza meritata di chi torna da un viaggio di otto ore in treno, mi sono chiusa nella mia camera e ho cominciato il processo di stalking. Il primo tentativo è stato con facebook: un buco nell'acqua, fb is the new anagrafe, quindi senza nome e cognome è molto difficile recuperare qualcuno, a meno che non si abbiano amici in comune, ma non era il mio caso. Ho cercato sul sito del campo estivo, ma l'ultimo aggiornamento risaliva al 2012, secondo buco nell'acqua. Ultimo tentativo: San Google. Inserendo tre parole a caso, il MIRACOLO. Trovato. Dal nome risalgo a tutti i suoi account sparsi per la rete, scopro che ascolta la stessa musica che ascolto io, che ha un blog (eh in turco), che ha account ovunque e che quindi ci possiamo amare per la vita perché l'ossessione per i social network ci accomuna. L'ho già detto che è un gran figo? Appurata la sua identità e tutti i cazzi suoi rimaneva l'interrogativo: lo aggiungo o no su faccialibro? Penserà che sono una maniaca? Emetterà un'ordinanza restrittiva che mi costringerà ad emigrare al Polo Sud a morire da sola? Ho passato una giornata a rifletterci, dopo, in seguito a un po' di pressing da parte di Giulia, lo aggiungo. Passa un giorno e ancora nulla. Passavano le ore e io già ero a richiedere il passaporto e a inventare scuse per l'abbandono della mia terra natia, ma, ad un certo punto, mentre pranzavo e rispondevo ad un messaggio su facebook, BOOM, notifica che mi annuncia la nostra amicizia facebookkiana. Vi lascio immaginare. 
Purtroppo attualmente si sta prodigando in un campo di volontari, senza internet e tecnologia perché il luogo è un po' inculato, quindi sto soffrendo e scrivendo possibili messaggi da inviargli non appena tornerà tra noi umani civilizzati. Ovviamente il tutto si concluderà con un bel sticazzi, sia perché io mi stancherò, sia perché sono una pappamolla, sia perché il destino mi fa scegliere sempre persone che stiano almeno a 454465432 km da me, ma dettagli. Se dovessero esserci risvolti degni di nota lo capirete, magari perché cancellerò questo post che potrebbe (giusto un po') compromettere il nostro amore, nel caso in cui lo scoprisse. AHAHAH SE, COME NO. Tutto ciò per dirvi che Stalking level: OVER 9000. Sono sempre più propensa a intraprendere la carriera dell'investigatrice privata, visto che ormai nessuno riesce a mantenere la propria identità privata al mio cospetto. Questa volta è proprio allucinante. Dal nulla so anche che cazzo ne pensa degli hipster, in turco, ma lo so. Direi a Ray Donovan di prendermi in considerazione come suo braccio destro. Ray, sai dove trovarmi.
Sì, sono cerebrolesa. 

7 commenti

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Mareva
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25 luglio 2013 alle ore 10:37 delete

Avrei giusto un paio di lavoretti da commissionarti!

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Bea
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15 agosto 2013 alle ore 19:46 delete

Ho appena finito di rotolare per terra dopo aver letto questo post.
I know that feel bro e sappi che, per quanto possa essere consolante ciò che sto per scrivere, io adoro il tuo essere cazzona!

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Elenie
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26 agosto 2013 alle ore 22:12 delete Questo commento è stato eliminato dall'autore.
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Elenie
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26 agosto 2013 alle ore 22:20 delete

Beh dai, in fin dei conti ti è andata bene! pensa se avessi dovuto vivere col rimpianto di non saper nulla di lui... Almeno adesso sai come si chiama e puoi farti i fatti suoi senza sembrare una maniaca! :P

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laprugna
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29 agosto 2013 alle ore 12:02 delete

Grazie Bea <3 Sì, immagino che dal di fuori faccia ridere, io, dentro di me, mi sento solamente scema ahah

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laprugna
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29 agosto 2013 alle ore 12:03 delete

No infatti, mi stalka pure la bacheca :D

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Anonimo
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25 settembre 2013 alle ore 03:22 delete

Questo è il motivo per cui il mondo andrà a puttane, persone dementi che hanno accesso ai dati di altre persone dementi che hanno seminato i loro dati in ogni angolo del creato.

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