Unfold

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Ci sono riuscita. Sono sopravvisuta, di mezzo si son messi: compleanno, sessione invernale, Sanremo, scleri non meglio identificati e livelli di difese immunitarie davvero ridicoli. Nonostante tutto ciò sono qui, dopo una giornata passata sotto tre strati di dolcezza e di piumone, con episodi di telefilm in arretrato e la mia prima lode dai tempi delle elementari. Ovviamente non gasiamoci, credo sarà l'ultima volta nella storia della mia esistenza. Ho voluto scrivere tante volte, ma conoscendomi fare un post nel periodo degli esami significa perdere una giornata, sarò esagerata ma io son fatta, male, così. Parliamo di cose serie, del tedio, del peso e dell'ansia che la situazione che vivo mi causa. Tutte cose con sfaccettature positive, ma che in realtà sono lammmerda. Parliamo di cose serie, come se non mi riguardassero. Il mondo è quel grande agglomerato di personaggi in cui si presuppone che due s'incontrino, si piacciano e vivano tanto tempo insieme tanto da scemunire e decidere di creare qualcosa di loro. Questo accade alle persone normali, per questo non ne parleremo, cioè sul mio blog cose sensate, SCHERZIAMO? No. Vi parlerò del mondo vero, quello di noi minchioni senza palle, senza voce, senza materia grigia, le persone che si devono schiudere, i boccioli della demenza nel mondo, come li chiamo io: gli UNFOLD. Non cercate altrove una definizione, mi è venuta in mente stamattina mentre ascoltavo Lotus flower sul bus. Se dovessi proprio cercare di rendervi partecipi di questo ragionamento (non degno di tale nome) vi direi che siete unfold anche voi se siete persone tristemente timide, con scarso coraggio e troppi feelings inespressi (e senza nessuna prospettiva di dichiarazione, dichiarazione dei redditi esclusa) per una persona/due persone/tre persone/poi siete zoccole o puttanieri. L'esempio che vi sto per fare, forse, chiarirà un po' le frasi accatastate sopra e senza senso. Qualche tempo fa ho capito che boh, forse, ho incontrato qualcuno che non è un demente, maniaco, cerebroleso ecc ecc e per questo motivo ho fatto svariate cose da zerbino senza però concludere niente perchè:
a) Non lo cago mai
b) Se non lo cago, a meno che non sia veggente, dubito che sappia cosa mi frulli in capoccia, che già io ho difficoltà a capirlo (per la questione veggenza ringrazio mio fratelloHerpes che mi ha illuminato con questa consulenza)
c) Sono sicura che mi considera tipo così (friendzonata forevAH, 'nsomma), ma finchè non passerà ai punti a) e b) l'unica cosa certa sarà la morte 
d) E' una cosa BOH, cioè che non so se reputare talmente importante da sacrificare un'amicizia
e) Quindi NO, ciao, sticazzi e loro (chicca trash random)
Il mio punto di vista è discutibile, son la prima ad ammetterlo, ma è tutto frutto di esperienze pregresse, di sbilanciamento con altre persone, che hanno portato ad un allontanamento, da parte mia soprattutto. Non so perchè prima di saltare io scappo sempre, se ho paura dei sì o dei no, non arrivo mai a capirlo perchè a quel punto io sono già andata via, ho già mollato baracca e burattini per chiudermi nella solitudine, nel non rischiare più. Sono arrivata a pensare di trovarmi bene in questa dimensione fatta solo delle mie priorità, di protezione e atarassia, tutto ciò nonostante sappia benissimo che sia una cosa immensamente infantile. E' un circolo vizioso, ogni volta spunta fuori qualcosa di nuovo e riparte questo meccanismo perverso chiamato vita. La differenza, stavolta, è che non riesco a rintanarmi nel mio "safe place", cosa che non mi rasserena, anzi, mi terrorizza, è già capitata una volta e ogni tanto mi ritrovo ancora a leccarmi le ferite. Sono molto combattuta, oltre che scema. So che sto sbagliando tutto, lo so da mesi e mesi e mesi, ma proprio non voglio mandare all'aria qualcosa di così importante e perfetta già così come lo è adesso. Raramente riesco a creare qualcosa di buono, sento che questa volta tutto il buono che c'era l'ho tirato fuori, devo accontentarmi e passare il resto dell'inverno a stare al riparo.
Che tedio questa vita da minchiona senza palle.

5 commenti

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Mareva
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21 febbraio 2013 alle ore 11:37 delete

Forse sei così perché ascolti Paolo&Chiara!
Penso sia inutile dirti di rischiare, penso tu lo sappia già da te, penso tu abbia già fatto i tuoi conti. E conosco bene la dinamica del "safe place". Io il mio bozzolo lo amo ma sono anche una persona che vuole prendere tutto e masticare tutto. Tanto il "safe place" è lì che aspetta.

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laprugna
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22 febbraio 2013 alle ore 18:40 delete

E' che non sempre riesco a tornarci. L'ultima volta che mi son messa così tanto in gioco avevo un po' smarrito la strada, non voglio sperimentare di nuovo quella sensazione. Forse è veramente tanto stupida come cosa, ma è istinto di autoconservazione, forse.

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Anonimo
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24 febbraio 2013 alle ore 10:00 delete

Vivo la stessa cosa da quasi un anno e ti capisco perchè c'è qualcosa che mi blocca allo stesso modo. Mi costringo a dare la colpa alle circostanze. Consolati(per quanto questo possa essere consolante)la mia situazione è un pò più complicata: uno dei suoi(del tipo per il quale ho una "cotta") migliori amici, al quale voglio molto bene, mi ha confessato che gli piaccio e quindi qualsiasi posizione scelga di prendere sarò sempre la stronza/calpestasentimenti/vigliacca/spezzacuori/pessimamica...non c'è soluzione

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Unknown
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5 marzo 2013 alle ore 12:33 delete

AHHHHHH mamma mia che polla. giuro che ti stanerò da quel bocciolo EMMERDA, dovessi stanarti con un esercito di polli!

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